Il Commento di Michele Bontempi
“Viola al fianco della sua pm.”
Conflitto di poteri: Milano – un Gip respinge 79 richieste di custodia cautelare e boccia il teorema accusatorio su un consorzio di mafia-ndrangheta in Lombardia. La Procura reagisce e impugna tutte le ordinanze di rigetto determinando la fissazione a cascata di altrettante udienze impegnando fino a giugno più collegi del Tribunale del riesame.
E quando la stessa cosa succede all’avvocato della difesa?
Quando il proprio assistito viene condannato, quando l’appello dell’avvocato viene rigettato, quando il ricorso dell’imputato viene respinto, non si genera alcuna “forte tensione” fra il difensore e il giudice, il Tribunale o la Corte.
Ecco la differenza fra le parti nel processo penale: l’accusa è un potere, la difesa un diritto. L’accusa è un potere che appartiene allo stesso ordine del giudice ed esercita su questo una influenza che può incidere sulla sua imparzialità.
Questo è il motivo per il quale la separazione delle carriere fra pubblici ministeri e giudici è l’unica garanzia di indipendenza di chi deve giudicare.
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