Tradizione, Identità e Orgoglio
La tradizione
Si ritiene che i Locresi siano stati i primi a far uso delle leggi scritte (cfr. Strabone) e che l’ideatore di tale codificazione sia stato proprio il Locrese Zaleuco che, per la prima volta nel nostro mondo occidentale, redigeva le leggi in forma scritta, sottraendole così all’arbitrario uso che ne facevano in quei tempi i giudici che, in quanto detentori e custodi dell’oralità della legge, determinavano la pena per ciascun delitto a loro discrezione e piacimento.
Con la scrittura della legge le pene, pertanto, divenivano uguali per tutti ed a tutti note, per cui i diritti della libertà e dell’uguaglianza tra gli uomini divenivano patrimonio comune di tutta la società.
Una tradizione giuridica così antica (VII secolo a.c.) e di così alto valore ideale è rimasta impressa nella “memoria collettiva” della nostra cultura giuridica ed il Foro Locrese “moderno”, ovvero dello scorso millennio, ha visto alcune figure di Avvocato degne di tale tradizione e che sono stati da noi definiti “Giganti”, non solo per la loro raffinatezza oratoria e tecnico-professionale di giuristi, ma anche per l’Etica con cui hanno svolto il loro ministero difensivo. Non a caso la denominazione di questa Camera Penale è stata intestata ad uno di quei “Giganti”, la cui figura è stata descritta magistralmente nel ricordo del suo ultimo discepolo, Prof. Avv. Sandro Furfaro.
L’identità
Il potere performativo dei miti (e tale è la figura di Zaleuco), prima, e le arringhe e le scritture forensi tramandateci, poi, ci rendono responsabili di siffatte tradizioni ed è per questo che la Camera Penale Giuseppe Simonetti, nell’evoluzione della sua storia non può prescindere dai mores patrum e dai loro insegnamenti.
Nell’attuale terzo millennio pesa quindi – e non poco – farsi carico responsabilmente della memoria del Foro, ricercando con sentimento di orgoglio, certo non biasimevole nella sua accezione, quella giustificata fierezza data dalla tradizione storica, ma anche dalla giusta fierezza di ritrovare una rinnovata identità e dignità della “Toga” indossata dall’Avvocato del “terzo millennio”.
È pur vero che le attuali tecniche difensive sono diverse, rispetto a quelle che si praticavano nel secolo scorso, contraddistinte da movenze, intonazioni e inflessioni della parola, che rendevano magicamente emozionante l’orazione difensiva nella discussione del processo, ma altrettanto vero è che il tecnicismo del nuovo processo penale non potrà far prescindere la nuova avvocatura dal nutrimento di quelle radici profonde.
Far rifiorire una primavera del Foro, all’insegna di una rinnovata dignità della toga è, pertanto, il fondamento per il raggiungimento degli obiettivi che ci prefiggiamo e che vogliamo raggiungere con la passione per lo studio e la ricerca, ma anche con un rigoroso rispetto dei principi etici e deontologici che fondano e danno autorevolezza all’Avvocatura.
La funzione sociale del nostro ruolo, soprattutto in questo momento storico in cui il garantismo penale è sempre più in crisi perché eroso da un populismo che il legislatore cavalca per ogni nuovo fatto di cronaca (solo al fine di ottenerne maggiore consenso elettorale), ci obbliga ad adempiere a questa funzione in favore della collettività, in modo responsabile, mediante un servizio di informazione sulle garanzie del corretto esercizio della giurisdizione e sui principi dello Stato di diritto.
Ciò, per far comprendere il vero valore della giustizia che non può certo identificarsi in quello di vendetta che scaturisce dai conflitti e disagi che vive l’attuale società e che vengono spesso veicolati in processi pubblici mediatici – televisivi in particolare – in cui si fa scempio dei principi costituzionali fondamentali che fondano e sono i pilastri portanti della nostra democrazia che, di fatto, disinformano i cittadini alimentando un sentimento di rivalsa confuso con quello di giustizia.
È per noi avvocati penalisti, un preciso dovere, anche in ossequio alla funzione sociale che siamo chiamati a svolgere, rendere consapevoli e partecipi i cittadini, a partire dai giovani, dei diritti spesso disapplicati da chi dovrebbe, invece, garantirne il rispetto; informarli dalla continua sostituzione di norme del diritto penale sostanziale e processuale, con un diritto vivente sempre più creativo e sostitutivo delle norme scritte dal legislatore; gridar loro del serio rischio che corre la democrazia allorquando si verifica uno sbilanciamento dei poteri dello Stato; che la nostra Carta Costituzionale concepisce, invece, un armonioso equilibrio fondato sull’interazione dei poteri (legislativo esecutivo e giudiziario) e non sulla loro prevaricazione, e che proprio il bilanciamento dei poteri garantisce il perfetto funzionamento di uno Stato democratico.
Le premesse identitarie e di principio enunciate hanno determinato il nostro direttivo a voler attuare nel piano editoriale del nostro sito un servizio di newsletter, che intende avere una doppia funzione al fine di attuare e rendere operativi i principi sopra enunciati.
Prima funzione della newsletter è sicuramente quella di ricevere con cadenza periodica le notizie e le novità più interessanti del mondo del diritto, quali sentenze di Cassazione e di merito, novità normative ed editoriali, articoli su specifiche problematiche di diritto e quanto altro sia di interesse per gli avvocati penalisti.
Non meno importante è, poi, l’ulteriore compito che avrà detto servizio nel veicolare, alle migliaia di potenziali lettori che aderiranno, non solo i contributi giuridici forniti dai nostri partners e collaboratori, ma anche quelli redatti dai penalisti (soci e non soci) del nostro Foro. L’utilità delle newsletter per noi tutti, oltre a stimolare i più giovani nello studio e nella ricerca, sarà un momento di condivisione attraverso gli approfondimenti delle varie tematiche trattate, che saranno occasione di uno schietto confronto dialettico, nel rispetto delle contrarie opinioni ed orientamenti giuridici e che serviranno, inoltre, ad un continuo aggiornamento professionale sulle tematiche di maggior rilievo e su tutte le novità legislative, per un sempre più proficuo innalzamento della qualità professionale.
In tale ottica i contributi dei Magistrati, degli Accademici, dei Colleghi degli altri Fori, del C.O.A. e delle altre Associazioni, che collaboreranno all’approfondimento delle questioni giuridiche trattate, serviranno per accrescere la qualità del livello professionale per tutti gli operatori di diritto, ma miglioreranno anche la qualità del “servizio Giustizia” per i cittadini utenti.
Del resto, rimanere aggiornati sulle novità normative e giurisprudenziali e approfondire tutte le questioni inerenti, oltre a soddisfare la passione del ruolo del difensore, che anima ed affascina il penalista, rappresenta anche il doveroso adempimento dell’obbligo di aggiornamento previsto dalla nostra Legge Professionale.
L’orgoglio
Questo a servizio delle newsletter che abbiamo concepito, ha diversi settori ed argomenti specialistici d’interesse e ovviamente, oltre ad essere totalmente gratuito, potrà essere visibile a tutti coloro che accederanno al sito nella parte pubblica non riservata ai soli soci, per cui potrà essere anche fonte di informazione per i cittadini che trovassero di interesse le tematiche trattate, mettendo così a disposizione della collettività conoscenze legislative e giurisprudenziali utili ad ogni singolo cittadino.
Il confronto dialettico costante tra Avvocatura penalista, Magistratura ed Accademia, cosi inteso, porterà a nostro avviso, all’attuazione di quelle “best practices” condivise, che renderanno effettivi i diritti della difesa in modo paritario a quelli dell’accusa, nel pieno rispetto dei principi costituzionali.
Ad maiora et meliora semper!
Antonio Alvaro -Presidente Camera Penale di Locri
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