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“La stretta di mano fra l’avvocato dell’imputato e il padre della vittima qualche ora prima di un ergastolo annunciato. Questa stretta di mano è anche il segno dei tempi (tempi in cui il diritto di difesa e il ruolo dell’avvocato difensore vengono visti come ostacoli alla giustizia).”

A cura di Michele Bontempi – penalista del Foro di Brescia

Che l’arringa pronunciata in difesa del mostro abbia causato una forte reazione di sofferenza del padre della vittima è comprensibile, lo è meno la reprimenda morale che ne è scaturita sui limiti al diritto di difesa. Che non siano stati superati questi limiti è dimostrato anche dalla sentenza della Corte che ha escluso 2 delle 3 aggravanti contestate.
La realtà è che ormai è diventato pressoché impossibile per l’avvocato difendere un reo confesso di omicidio in Italia senza essere pesantemente attaccato da ogni fronte, è diventato molto difficile – soprattutto – ottenere che la giustizia scavi a fondo nella psiche del mostro, che abbia la forza di stabilire con rigore scientifico la effettiva capacità di intendere e di volere. Credo che in questi casi di omicidio la distinzione fra malvagità e patologia psichiatrica sia rifiutata prima di tutto dall’opinione pubblica (perché la gente non sa che anche in caso di vizio di mente per l’omicida si spalancherebbero nè più nè meno le porte di un carcere identico a quello che tutti conoscono ma con un nome diverso: Rems. E – perfino – con ancora minori possibilità di uscirvi, visto che la pericolosità sociale di un omicida psichiatrico viene confermata quasi in automatico).
Non solo: ma pare, alla luce delle statistiche ben evidenziate in un articolo di Barbano di ieri sul Dubbio, che sia difficile applicare una pena diversa dall’ergastolo perché esso è reclamato a gran voce non all’interno dal Pubblico ministero (come sarebbe fisiologico) ma all’esterno del processo, da una platea assordante che, per esempio, ha preso forma qualche giorno fa in un concerto della star Laura Pausini (al microfono dal palco ha urlato che l’ergastolo per chi uccide una donna è una grande conquista).
La forza della pressione mediatica sta schiacciando quella tradizione liberale che dimora ancora nella nostra Costituzione scritta ma non più in quella vivente.

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