200 a 2.
È notizia di ieri la firma del protocollo fra Ministero della Giustizia e Consiglio Nazionale Forense per la collocazione di avvocati presso l’ufficio legislativo del Ministero di via Arenula e, come accade sempre nei periodi di decadenza, partono i trionfalismi.– Il commento di Michele Bontempi – penalista del Foro di Brescia
Finalmente gli avvocati entreranno nella fucina delle norme, finora ad esclusivo pannaggio della magistratura.
Come se questa novità potesse incidere sul gravissimo problema dei “fuori ruolo” – esempio unico al mondo di come un Potere della Stato – la Magistratura – possa tenere le redini, rimanendo dietro le quinte, dell’organo democratico per eccellenza: il legislatore. Altro che autonomia e indipendenza della magistratura, nel nostro paese viviiamo in una democrazia giudiziaria o giurisdizionale. I magistrati fanno le leggi e quando non piacciono le cambiano con l’interpretazione creativa.
Quindi per cosa dovremmo brindare oggi noi avvocati?
A fronte dei 200 magistrati fuori ruolo collocati presso vari ministeri, dovremmo gioire oggi per un protocollo che prevede la collocazione di ben 2 (sic!) avvocati con l’incarico temporale di un solo anno, peraltro, si specifica, sotto la direzione del capo dell’ufficio legislativo?
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