“Peccato che il Presidente della Repubblica abbia perso l’occasione di dimostrare che è possibile non promulgare una legge palesemente incostituzionale. Sì, perché la legge che introduce il nuovo reato universale di maternità surrogata lo è. Lo è perché va contro la vita. Potrebbe sembrare una affermazione forte o provocatoria ma se pensiamo a come lo Stato tutela la vita dei bambini che una madre decide di abbandonare appena nati o che hanno la sfortuna di nascere da madri detenute, costretti a vivere i primi fondamentali anni rinchiusi dentro le mura di un carcere, non si può non vedere una contraddizione di fondo.”
A cura di Michele Bontempi – penalista del Foro di Brescia
Una nuova vita è il frutto dell’amore di due genitori che decidono coscientemente di mettere al mondo un nuovo essere umano per assumersi l’obbligo giuridico ma prima ancora morale di accompagnarlo fino ad essere una persona matura e indipendente. Se questa è l’essenza della vita, qual’è il destino dei bambini abbandonati dalla madre o la cui madre è rinchiusa in una prigione? I primi vengono parcheggiati in qualche struttura dei servizi sociali e solo se sono particolarmente fortunati vengono affidati o adottati da una famiglia vera (peraltro con tutta una serie di ostacoli burocratici che spesso rendono arduo il percorso dell’adozione), gli altri restano in prigione pur di non dare la soddisfazione alla madre di uscire dal carcere. Restano spesso bambini nati sotto una cattiva stella e questo destino li accompagna anche quando diventano adulti. Ecco, questo stesso Stato che non tutela i bambini non voluti o nati dietro le sbarre punisce due genitori che, non potendo avere figli, desiderano dare ad una nuova vita tutto il loro amore, ma soprattutto si accanisce contro una donna che – decidendo liberamente del proprio corpo – sceglie di assecondare questa esigenza.
A me francamente non interessa il motivo per cui lo fa, non mi sento in grado di giudicarla per questo, ma non posso accettare che lo Stato – laico in cui vivo (perché così sancisce la Costituzione nello stabilire il principio di laicità dello Stato) – tratti come delinquenti due genitori che vogliono formare una nuova vita e dare a loro figlio tutto l’amore che merita. Non è questo il concetto di famiglia che anche la Costituzione tutela ?
È evidente che dietro una legge che abnormemente ricorre al concetto di “reato universale” si vuole far passare una idea di Stato improntato ad una morale che intende imporre come obbligo, tradendo così la libertà individuale della persona e tradendo – in definitiva – lo spirito della Costituzione, il cui nucleo essenziale è proprio la persona e non la ragione di Stato.
Ecco perché il nuovo reato di maternità surrogata è incostituzionale. A scanso di equivoci, non sto dicendo che il reato è incostituzionale perché sono d’accordo con la maternità surrogata (anzi), ma perché – giusta o sbagliata che sia – è inconcepibile che chi compie liberamente e in coscienza questa scelta sia condannato da un giudice in base ad un giudizio più morale che giuridico.
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