Il titolo volutamente provocatorio e di tono ironico, dissimula una realtà tristemente grottesca e surreale.
Accade in una piccola città calabrese, Gioiosa Jonica, a C.N una donna di 53 anni, sola, che ha avuto la sfortuna di incagliarsi nelle maglie della giustizia a fine luglio.
– Il commento di Maria Stella Chiera – penalista del Foro di Locri
Articolo pubblicato su La Gazzetta del Sud del 9 agosto 2024
Raggiunta dalla misura degli arresti domiciliari, dopo ventiquattro ore presenta le dovute istanze meglio note agli addetti ai lavori come “indispensabili esigenze di vita” per le dovute autorizzazioni; comprare generi di prima necessità, recarsi dal dottore perché soggetto malato di carcinoma maligno infiltrante, percettore di piccoli aiuti da parte dello stato ad oggi, ancora , nonostante l’impossibilità assoluta di parlare con il Tribunale di Messina perché siamo in piena estate, non siamo riusciti ad ottenere le autorizzazioni presentate. È agosto!
La sig.ra N.C non può comprare una bottiglia di acqua, o fare la spesa, non ha potuto continuare le terapie oncologiche e come noto, il Giudice per le indagini preliminari deve inviare le istanze al Pubblico Ministero (nell’altra stanza, al più nell’altra ala) per poi decidere se autorizzare o meno l’indagato che trovandosi agli arresti domiciliari sola, con problemi di salute pur trattandosi di indispensabili esigenze di vita, dopo sei giorni ancora non vi è risposta. È agosto!
Qualche anonimo di buon cuore ha provveduto a fare la spesa lasciandola sul portone di casa, “fuggendo” per evitare all’indagata un aggravamento della misura perché ha cercato di nutrirsi e dissetarsi senza autorizzazione; come una ladra, una criminale che ha cercato di non morire di stenti. È agosto!
Ci domandiamo dove inizia e dove finisce lo stato di diritto in cui viviamo?
La Costituzione italiana non è soltanto un insieme di norme, vuote di significato che fanno bella mostra nei discorsi accorati di Magistrati e Sostituti Procuratori nei convegni, negli incontri e nelle visite, Essa è la vita stessa del cittadino italiano e dell’essere umano i cui diritti vengono calpestati più o meno se siamo ad agosto oppure a gennaio.
Il mio è un urlo di sdegno e un accorato appello alla Magistratura che deve guardare con benevolenza e umanità i puniti senza processo anche se a dirlo è la mia professione troppo orgogliosa per avere dei protettori e troppo modesta per avere dei protetti”.
Non possiamo ignorare una realtà cosi inumana e cruda benché sia il classico” elefante nella stanza”
Le ferie sono un diritto dei magistrati così come la vita e le esigenze dei detenuti che, a qualunque titolo, hanno il diritto di essere prioritari. Anche ad Agosto.
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