Il Commento di Michele Bontempi
Gravissima la ricostruzione che fa il Corriere della Sera della genesi dell’iniziativa del Pubblico ministero: “Il punto di partenza è il notorio «non ci sto a essere preso in giro» con il quale il pm De Tommasi in udienza, nell’autunno 2023, aveva contestato la discutibilità dei test psicologici e delle pregresse relazioni di due terapeute del carcere (dunque pubblici ufficiali) sul basso quoziente intellettivo della detenuta: spunti poi utilizzati dal difensore Pontenani per prospettare in Pifferi un «deficit di sviluppo intellettivo» che non le consentirebbe di accorgersi della sofferenza altrui né di collocare nel tempo le conseguenze dei propri atti. E ora il pm traduce questa sua contrarietà nella contestazione di un atteggiamento nelle psicologhe non di «descrizione clinica», ma di «estrapolazione deduttiva di una vera e propria tesi difensiva»”.
Significherebbe che un Pubblico ministero ha usato lo strumento della sottoposizione a procedimento penale del difensore come arma per contrastare l’iniziativa della difesa di chiedere una perizia psichiatrica nel processo principale per omicidio.
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