Lesioni colpose confermate anche in Cassazione per il legale rappresentante dello stabilimento balneare e per il rappresentante legale della ditta incaricata di certificare la conformità dell’impianto elettrico.
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Dunque, anche per la Cassazione sono colpevoli del reato di lesioni colpose, ma non sussiste invece l’aggravante del fatto commesso in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
A farne le spese è stato un minorenne che utilizzando il phon, posto all’interno della cabina di uno stabilimento balneare, rimaneva folgorato da una scarica elettrica. La vittima riportava ustioni di secondo grado sul palmo della mano e trauma da elettro-locuzione.
Emergeva dall’istruttoria che l’impianto magnotermico dello stabilimento non era conforme alla normativa vigente e che non venivano effettuate nemmeno le ordinarie attività di manutenzione.
Tutt’e due i giudizi di merito riconoscevano la responsabilità penale del rappresentante dello stabilimento balneare e del rappresentante legale della ditta incaricata di certificare la conformità dell’impianto elettrico, che venivano condannati per il reato di lesioni colpose, oltre al risarcimento del danno a favore delle parti offese.
La sentenza veniva impugnata poi e sottoposta al giudizio della Suprema Corte. Il collegio ritiene condivisibile la pronuncia del giudice di merito, individuando nel malfunzionamento dell’interruttore e nell’assenza di controlli da parte della ditta incaricata la causa della folgorazione. Era quindi evidente “la gestione inadeguata dello stabilimento, almeno dal punto di vista dei controlli sulla sicurezza”. Veniva esclusa invece, l’aggravante dell’aver commesso il fatto con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Queste le motivazioni con cui la Corte dichiara inammissibile il ricorso.